Alla sua prima mostra personale tenuta alla Galleria Il Polittico di Teramo nel 1961, ne sono seguite numerosissime sia in Italia che all’estero, presso accreditate gallerie e prestigiose sedi pubbliche. Le sue opere sono conservate in autorevoli collezioni museali pubbliche e private.
Il suo metodo di lavoro si è sviluppato per cicli pittorici così distribuiti nel corso degli anni:
1954-1956: esordisce con un universo figurativo legato ai temi della propria terra, coniugato ai canoni della coeva poetica informale.
1957-1962: esegue una serie di paesaggi che risentono di una personalissima rivisitazione del barocco.
1963-1965: realizza “Documenti”, primo importante ciclo di opere, di grande dimensione, eseguite a tecnica mista, composizioni di pittura e grafica testuale. Negli stessi anni l’artista porta avanti una ricerca sulla surrealtà dello spazio costellato da fantasmi, spesso con elementi suggeriti da letture di Edgar Allan Poe.
1966-1968: “I Mostri”. Viene aiutato in questa analisi da uno studio accurato che va dal Rinascimento al Barocco con particolare attenzione a Piero della Francesca, Caravaggio, Ribera e Rembrandt.
1969-1975: elabora una serie di lavori incentrati sulla surrealtà del presente e della cronaca fotografica, con una figurazione più circostanziata ed evidenza di straniamento.
1976-1979: recupera pienamente la pittura per immagini, con soggetti ispirati all’angoscia dell’esistenza. Di particolare risalto sono due gruppi di quadri suggeriti dal Fascismo e dalla vicenda dei coniugi americani Julius ed Ethel Rosenberg.
1980-1985: lavora intensamente a opere incentrate sulla poetica del mistero degli spazi interni e sulle suggestioni spaesanti degli specchi. È evidente il riferimento ad ambientazioni di gusto Art Nouveau, sempre collocate in un clima di silente sospensione e di attesa.
1986-1988: realizza “Alcyone”, un importante ciclo di dipinti sulla vita e le opere di Gabriele d’Annunzio, eseguite in occasione del cinquantesimo anniversario della morte del Poeta.
1989-1994: dipinge una serie di “nudi” e “concerti silenziosi”, ambientati in paesaggi lacustri.
1995-1999: sviluppa in questi anni un intenso ciclo di pitture di carattere sacro. Il primo dipinto Annunciazione è del 1995. Lo realizza per il VII centenario della Santa Casa di Loreto nel cui museo l’opera viene poi esposta. Successivamente per la chiesa di Sant’Andrea di Pescara lavora per due anni a un trittico di grandi dimensioni (cm 270 x 660), commissionatogli dagli Oblati di Maria Immacolata in occasione della santificazione del loro fondatore Sant’Eugenio de Mazenod.
2000-2002: realizza il ciclo “Le Ossessioni”, interamente dedicato al mistero dell’universo femminile.
2002-2005: dipinge il ciclo “Il mito della Fenice”.
2006-2009: si interessa sempre più alla natura e, attratto dal suo misterioso fascino e dalla sua mistica luce, dipinge un gruppo di quadri rappresentanti paesaggi lacustri e marini.
2011-2012: realizza il ciclo “Ragazze per sempre” ambientate nell’atmosfera romantica parigina di fine Ottocento, dipingendo un ciclo di opere sull’“amore mercenario”come tante scene di un’unica grande pièce esistenziale, una commedia tutta al femminile. Tale ciclo viene presentato inoltre nella Besharat Galerie di Barbizon Parigi e successivamente assieme ad un cospicuo nucleo di opere allestisce la “suite Falconi” (oltre 60 mq).
2013-2014: nell’ambito e a conclusione dei festeggiamenti del suo genetliaco e sessantesimo di attività pittorica, principiato nel marzo 2013 negli Stati Uniti ad Atlanta con una mostra personale, l’Abruzzo gli rende omaggio, il 23 maggio 2014, nella sala appositamente predisposta del Museo d’Arte Moderna “Vittoria Colonna” di Pescara, inaugurando lo spazio a lui dedicato, esito della mostra Antologica Una Vita per la pittura, curata da Giuseppe Bacci. Esposizione scandita in sette percorsi temporali decennali e mirabilmente presentata da Vittorio Sgarbi e Giuseppe Bacci, in un’affollatissima conferenza inaugurale introdotta dal Sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia, da Augusto Di Luzio e da una testimonianza appassionata dell’artista. Le venti opere della numifica donazione di Gigino Falconi alla Città di Pescara sono state precedentemente selezionate attraverso una votazione popolare di oltre tremila preferenze, arricchendo e valorizzando, così, il patrimonio artistico cittadino. Nel maggio 2014, nella sede del Museo Archeologico di Teramo, sono stati esposti, insieme ad altre opere della passata produzione artistica, due dipinti inediti, di grandi dimensioni, del nuovo ciclo L’Amore: le sue immagini, le sue parole, accompagnati da un prezioso libretto contenente testi poetici dell’artista e un’introduzione di Giuseppe Lisciani.
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